L’Università di Pavia aderisce al Coordinamento Nazionale sulla Valutazione delle Qualifiche dei Rifugiati (CNVQR)
- 01, 31, 2017
L’Università degli Studi di Pavia ha aderito al Coordinamento Nazionale sulla Valutazione delle Qualifiche dei Rifugiati, la rete informale tra istituzioni di formazione superiore, promossa e coordinata dal CIMEA (Centro Informazioni Mobilità Equivalenze Accademiche) con il fine di condividere esperienze, pratiche e metodologie di valutazione delle qualifiche in possesso degli studenti rifugiati che intendono frequentare in Italia corsi di istruzione superiore e che non siano in possesso dei documenti che attestano i precedenti titoli acquisiti nello Stato d’origine.
L’attuale contesto internazionale e l’afflusso sempre crescente in Europa di aventi diritto alla protezione internazionale ha moltiplicato i casi di domande di iscrizione a corsi universitari da parte di giovani rifugiati i quali, tuttavia, a causa delle tormentate esperienze vissute nel proprio Paese e durante il viaggio verso l’Europa, sono privi dei documenti necessari a comprovare il possesso di un titolo di studio, condizione indispensabile per ottenere l’iscrizione ad un corso universitario.
Per ovviare a questo notevole ostacolo alla concreta accoglienza dei giovani rifugiati e alla valorizzazione dei loro talenti, la Convenzione di Lisbona, ratificata in Italia con legge n. 148/2002, ha impegnato gli Stati ad elaborare procedure finalizzate a valutare se rifugiati, profughi o altre persone in simili condizioni, siano in possesso dei requisiti per poter accedere a programmi di istruzione superiore pur privi dei necessari documenti rilasciati del Paese di origine.
La firma del protocollo di adesione al CNVQR da parte del Magnifico Rettore Fabio Rugge è giunta al termine di un percorso realizzato grazie alla collaborazione del personale amministrativo e accademico dell’Università di Pavia, promosso nell’ambito del Tema Strategico d’Ateneo “MIGRAT.IN.G. – Towards an Interdisciplinary Governance Model – Verso una governance del fenomeno migratorio”.
L’Università di Pavia è stata infatti il primo degli Atenei in Italia ad avere attuato, nell’anno accademico 2015-2016, un progetto di accoglienza in favore di un gruppo di 15 studenti rifugiati, ammettendo la prova del possesso del titolo secondo modalità semplificate. In tal modo ha di fatto aderito all’invito rivolto dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 19 settembre 2016 a Stati, istituzioni pubbliche e private di favorire il riconoscimento dei titoli necessari all’accesso alla formazione universitaria di rifugiati che possa loro servire da potente motore di crescita e catalizzatore per le speranze di ricostruzione di paesi post-conflittuali (Dichiarazione di New York su rifugiati e migranti, punto 82 e Annex II, sec. III. lett. w).
Forte di questa esperienza l’Ateneo ha acquisito un prezioso know-how che da oggi, grazie alla partecipazione al CNVQR, potrà essere messo a disposizione delle altre istituzioni universitarie per consentire ai giovani che arrivano nel nostro Paese, fuggendo da conflitti e violenze, di mettere a frutto i propri talenti. A tale scopo le prassi seguite a Pavia per semplificare l’ammissione saranno a breve pubblicate su un utile prontuario.